Descrizione
Un concerto classico da non perdere è in programma sabato, 11 ottobre, nello straordinario contesto della Pieve Matildica di Toano: alle ore 16 infatti verrà proposto l’evento “Sulle tracce di Achille Peri”. Il concerto è organizzato dal conservatorio di Reggio Emilia e Castelnovo Monti Peri – Merulo in collaborazione con l’Unità pastorale Santa Maria in Castello di Toano e con il Comune di Toano.
Il programma prevede brani per ensemble strumentale e voce composti principalmente dallo stesso Achille Peri. Si aprirà però con un brano di Antonio Vivaldi, il Concerto in Do maggiore per 2 trombe, con Sebastiano Grasselli e Amedeo Crotti (trombe) e Roberto Cancemi (pianoforte). Poi di Achille Peri verrà eseguito il Valzer per flauto e pianoforte con Giacomo Galvani (flauto) e Roberto Cancemi; il Notturno Romantico con Alessandro Mastrangelo (corno inglese) e Nicolò Anzivino (pianoforte); l’aria finale nell’opera “La Sonnambula” del Maestro Bellini per flicorno soprano e pianoforte con Sebastiano Grasselli e Roberto Cancemi. Di nuovo del Peri la Bizzarria, con Giacomo Galvani, Nicola Santamaria (clarinetto) e Roberto Cancemi; il Divertimento per tromba tratto dall’opera “Lucia di Lammermoor” con Sebastiano Grasselli (tromba), Antonio Iampietro e Riccardo Paolini (violini), Roberto Cancemi. Infine la Salve Regina con Delia Giurato (mezzosoprano) e Nicolò Anzivino (pianoforte). Le trascrizioni dai manoscritti con musiche di Achille Peri sono a cura di Fabio Codeluppi.
È dato di fatto storico, per Peri come per tutti i suoi colleghi italiani del pieno Ottocento, che la via principale a una carriera musicale di successo dovesse passare per i teatri e la composizione di svariate opere in musica, ciascuna delle quali destinata ad essere accolta con favore differenziato da parte del pubblico. Favore che, ovviamente, più si stabilizzava in positivo di opera in opera, più corrispondeva a un’effettiva fama conquistata e consolidata dall’autore. Peri ebbe una carriera da operista piuttosto lunga: venticinque anni, 1838-1862, per undici titoli, non pochi. Opere che esordirono su più piazze – Torino, Parma, Genova, le tre ultime nella capitale musicale Milano – e che non di rado vennero poi riallestite in teatri di altre città, dandogli rinomanza nazionale. Tuttavia, il suo radicamento musicale nella Reggio Emilia città natale fu – dopo il periodo giovanile trascorso in Francia, 1834-39 – fortissimo. Perché accanto alle tre opere create per le scene reggiane, molti furono i ruoli professionali ai quali i suoi concittadini vollero via via chiamarlo: maestro di cappella in Duomo, maestro al cembalo concertatore in teatro, direttore delle bande civiche, docente di canto nella scuola musicale; direttore della società per la musica da camera.